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vector cube
saggio su Eisenman
 
Secondo quesito di Leonardo:
come trasmettere in un altro modo un disegno a distanza
Si introduce il concetto importante di entità: punto, linea, rettangolo, poligono, si fornisce l'indicazione del punto d'inizio e di quello di fine specificando l'entità cui ci stiamo riferendo.
Questo sistema più veloce ed efficiente è il sistema vettoriale, molto diverso da quello delle immagini raster, il vettore è generato infatti dal movimento di un punto. La selezione non è più per porzioni di schermo ma per elementi singoli, questi sono nominabili ed ulteriormente definibili attraverso i layer.
L'entità rappresenta un notevole passo in avanti perché ci svincola dallo schermo e dalle sue dimensioni, in più, abbiamo la possibilità di scalare l'oggetto in questione e di definirlo, dargli un valore semantico aggiunto tramite l'utilizzo dei livelli.
Un poligono potrà essere considerato come unica entità e nominato su un livello o anche costituito da linee e per questo spostato ad un livello di entità minore; così facendo sarà possibile modificare ogni linea mentre nel caso del poligono come entità le trasformazioni avvengono sull'intero poligono.
La logica vettoriale oltre a favorire un più alto grado di possibilità nel realizzare e manipolare un disegno , ha fortemente condizionato anche la logica progettuale. Gli anni '80, le ricerche di architetti come Eisenman, Tschumi, Koolhaas hanno consentito una certa diffusione di questo approccio interpretativo-progettuale dell'architettura. Questa nuova logica progettuale si presta soprattutto per progetti a scala urbana; perché consente, con una notevole libertà di progettazione, di stratificare livelli sempre più complessi del sistema di progetto.
 

Eisenman
Un aspetto autobiografico che Eisenman riprende spesso nei suoi discorsi è il tema delle discendenze:
Colin Rowe è il primo dei suoi padri, poi sarà anche Chomsky.
Colin Rowe, teorico dell'architettura a partire dal secondo dopoguerra, è importante per Eisenman perché affronta la critica vedendo l'architettura come testo, sintassi, chiuso in sè stesso e svincolato da aspetti sociologici, ecc., quindi si distanzia da una interpretazione dell'architettura che era stata vista come eticamente "santa", perchè rispondeva ai bisogni della società.
Rowe individua invece nell'architettura dei meccanismi sintattici importanti, ed è una rivoluzione che porta ad una analisi e ad una evidenziazione di  nessi fra opere anche completamente distanti tra loro, ma riportate in un unico discorso in quanto oggetti. Paragona opere di Palladio con il lavoro di Le Corbusier.
Eisenman fa un dottorato di ricerca con Rowe, e si forma su questa impostazione

Nella fine degli anni '50, inizio anni '60, nasce in Eisenman un particolare interesse per la scuola comasca del Razionalismo. La ricerca è sull'idea forte che Terragni persegue nel formalismo, e questo è un elemento che ha fondamentale importanza per Eisenman. Inizia così un lavoro teorico su Terragni attraverso alcuni scritti che Eisenman pubblicherà in seguito, e nasce la leggenda secondo la quale sarebbe uscito un libro su Terragni che in realtà non esce mai.

Il mondo di Eisenman è un modo eccentrico, teorico, di ragionamenti teorici sull'architettura, fatto di scritti , conferenze, progetti.

Comincia a progettare delle piccole abitazioni:
- nella CASA 6 vi sono dei ragionamenti di tipo volumetrico
 
- ma la CASA 2 ha più importanza: è una logica sintattica in cui estrazione ed esplosione convivono, si tratta di esercitazioni sintattiche.
Lavora con una geometria ad elle, che in seguito userà ancora molto.
E' una geometria compositiva che trattiene gli elementi in sé
Ciò che interessa ad Eisenman non è affrontare gli aspetti pratici, bensì l'aspetto teorico e sintattico. Che Terragni fosse dentro la cultura fascista non interessa affatto, il problema dell'architettura non è etico o politico.
Chomsky è il suo secondo padre, teorico linguista eccezionale, fornisce ad Eisenman nuove suggestioni e alimento teorico. E' proprio questo suo atteggiamento a caratterizzarlo, questa sua attitudine a guardare ad altro, prendere alimento all'esterno da sé, in altre discipline del pensiero umano. Eisenman ha una visione formalista, e attinge alla critica letteraria e all'arte concettuale.
Contenuti letterari e ricerca artistica si fondano nel TESTO e nel LINGUAGGIO.
Linguaggio diventa parola fondamentale che spiazza i contenuti attuali.

Alla fine degli anni '60 Eisenman organizza una mostra con il gruppo dei NYFive (Eisenman, Mayer, Eyduk, Siegel, Graves). E' un periodo che arriva all'inizio degli anni '70, in cui prende corpo una ricerca di forte astrazione linguistica. L' IPER-NEOPLASTICO, da cui la passione per Terragni e Cattaneo. Tafuri arriva a dare una definizione acuta di Eisenman: TERRORISTA FORMALE.

- CASA 3
è un cubo ruotato e incastrato in un altro cubo.
un altro esperimento sintattico, ma forse un'opera un pò gratuita, poco riuscita,
con soluzioni isoddisfacenti: è un passo in dietro.
- CASA 10
è invece un passo in avanti, mantiene la sua carica di ragionamenti sintattici ma sviluppa una ricerca di un sistema che possa fare entrare in gioco la realtà del programma e del sito, diversamente dalle prime opere che hanno un carattere più atopico.
Mentre qui il sito gioca un ruolo importante.
Si tratta di quattro quadranti collegati con una scala, un percorso che mette in relazione le singole parti.
La logica dei 4 quadranti ha una storia nell'architettura: Wright, Danteum di Terragni, ecc.
Materiali diversi caratterizzano questo progetto, il quadrettato porcellanato, che diventerà poi un lessico tipico di Mayer, le reti metalliche, che saranno elementi caratteristici nel linguaggio del primo Ghery.
Il progetto è un modello costruito come se fosse una assonometria.
La casa 10 non si costruisce ed Eisenman ritorna su sè stesso.

Il progetto ritorna ad essere oggetto di speculazione di tipo formalistico, quasi un gioco grafico.
E' la crisi del POSTMODERNISMO:
1- luogo e relazione tra architettura e contesto
2- si può parlare di fatti linguistici e formali, cioè si esce da quella sorta di pudore o addirittura tabù per la forma architettonica.
Su questi due temi Eisenman teorizza ampiamente, ma fa anche un'altra cosa:
il problema del postmoderno viene spostato, il concetto di luogo viene sì riassorbito, ma in maniera eccentrica, cioè come PALINSESTO (pergamena). Attua così uno spiazzamento notevole del problema.
Uno strato si cancella e si scrive un altro strato, ma ogni cancellazione non è totale, si tratta di una stratificazione temporale, e questo è un modo totalmente diverso nell'affrontare un tema dall'atteggiamento mimetico.

Dal punto di vista pratico il palinsesto diventa un contenitore di segni, mappe, layers, come fosse una mappa archeologica in cui si sovrappongono stratificazioni e tracce accumulate nel tempo.
I progetti vengono impostati analiticamente: Micromegas, Libeskin, griglie orientate, tracciati ordinatori.
Questa è la la chiave di volta più interessante attraverso la quale Eisenman rientra nel discorso postmoderno, ma in modo totalmente nuovo:
LUOGO SI MA CON UNO SPIAZZAMENTO CONCETTUALE.
 
Il progetto acquisisce una enorme potenzialità di sviluppo: lo spazio "tra", in between.